Test Speers Waler 14mm

82° di campo per il "Nagler dei poveri"

Oculare poco conosciuto in Italia. In America viene definito il Nagler dei poveri. Non per le sue prestazioni poco dignitose ma per il prezzo inferiore di 1/4 di un oculare del medesimo campo apparente di casa Televue.

L'oculare

Lo schema ottico sotto raffigurato regala all'osservatore 82 gradi di campo dichiarati. L'apparenza è, però, che non ci siano tutti. Sembra un 70°. Posso confermare la sensazione visto che me lo sono chiesto in primis io quando ho accostato l'occhio all'oculare. Per fortuna la sensazione è smentita sul cielo. Gli 80° ci sono ma sono ben "scavati" e bisogna avvicinarsi molto per vedere i bordi del campo. Per alcuni potrebbe essere un fastidio.

L'estrazione pupillare è di 12mm.

Speers Waler 14mm

Speers Waler 14mm

L'oculare è costruito molto bene. Almeno dall'esterno. Ha un aspetto molto solido e l'ampio rivestimento in gomma ne facilita l'uso con i guanti. Comoda la conchiglia paraluce, inesistente la scanalatura di sicurezza. (Mi chiedo: costa molto farla???)
E' l'interno dell'oculare a far storcere il naso a qualcuno: il controllo di qualità di questa casa canadese non deve essere dei più severi, in quanto è facile vedere sul mio esemplare, smontando la parte inferiore del barilotto, delle parti non annerite. Inoltre avvitare un filtro UHC-S risulta difficile in quanto la filettatura non è stata ben eseguita.

La prova sul campo

Ha dimostrato un oculare dalle enormi capacità. Davvero versatile.
Rispetto a un comune Plossl, formato da 4 lenti, questo Waler è sicuramente più buio. Lo si nota inquadrando M11, un ammasso aperto immerso in un campo pieno di stelle. La differenza è evidente. Tramite il Plossl le stelline più deboli del campo sono un pelo più luminose del Waler, ma impastate. Nel Waler prevale la secchezza dell'immagine. E il campo apparente coperto.
Proprio con M11, l'enorme campo apparente sfoderato dal Waler è quantomai utile oltre che esteticamente molto appagante. Osservare gli oggetti diventa comodo e panoramico.
L'immagine è secca e incisa. La correzione sferica del campo è notevole sul C8 f/10 (appena sul bordo perde un attimino la puntiformità), mentre su di un rifrattore acromatico da 120mm aperto a f/5 la correzione sferica rientra nella normalità ma il campo coperto è davvero gradevole.

Mi ha lasciato di stucco quando l'ho usato in una serata di ottimo seeing sulla Luna in cascata ad una barlow Televue 3x.
L'ingrandimento risultante era sui 430x (SCT 8" f/10) ed era perfettamente fruibile. 11 primi d'arco il campo reale.
Un'enormità, tenendo l'occhio all'ingrandimento.
L'immagine era contrastatissima, sembrava di guardare attraverso un ortoscopico.

Questa prestazione si ripete su un telescopio veloce come il Lightridge 12" f/5: Televue 3x e Waler restituiscono un Saturno da urlo nel giorno dell'opposizione. Seeing a parte l'immagine era un pelino più pulita e contrastata rispetto al TMB 5mm. Sulla Luna idem.

Nessun riflesso fantasma individuato, nè al terminatore, nè sul bordo lunare.
Nessun cromatismo residuo al centro. Sull'OTA 8" f/10 ai bordi si comporta abbastanza bene. E' sul 12" f/5 che il coma (fisiologico) comincia dai 70 gradi. Ma è sempre accettabile.

Conclusioni

Ecco l'oculare Ultra Wide Angle per chi non vuole spendere un capitale con i Televue, Pentax, Meade...
Prestazioni di rilievo sulla Luna, nonostante le 8 lenti.
Proprio per queste 8 lenti soffre un po' di scurezza dell'immagine stessa, forse penalizzando la visione delle già deboli nebulose. Peccato che m42 sia uno spasso a 150x e non sembra perdere così tanto luminosità. Ma si sa, M42 è un caso a parte...
Ottimo utilizzo sui globulari e nebulose planetarie luminose.

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