Test Nagler 9mm Type 1: sono tutti uguali?
Un oculare, due serie prodotte in paesi diversi
Sto per raccontarvi una storia tra il serio e il faceto per l'astrofilo monoculare e che diventa agghiacciante per i cultori del binoculare alla ricerca della "coppia perfetta" per la propria torretta.
I due Nagler 9 di epoca diversa
Un bel giorno spunta sul mercatino dell'usato a un prezzo ottimo un oculare che chiameremo "Nagler 9". Molti poveri utenti ne vengono attratti, ma solo uno riuscirà ad averla vinta. Questo "uno", di cui non possiamo rivelare nome e cognome lo chiameremo "Pilolli", giusto per mantenere l'anonimato.
La cosa che rende "Nagler 9" un oculare speciale è la sua famiglia di appartenenza: la celeberrima "Type 1".
Un'antica famiglia di oculari che ha origine nella fine degli anni 70 e partendo dall'America comincia a spopolare. L'intento del capostipite di questa famiglia (Sir Al) è, da subito, conquistare i focheggiatori di tutto il mondo con il suo progetto innovativo. 82 gradi di campo apparente per ogni esemplare che si chiamasse "Nagler".
E, per una buona parte, ci riesce: mai un astrofilo aveva avuto così tanto respiro guardando nel suo oculare.
La "Type 1" è da sempre considerata il top gamma degli oculari dal grandissimo campo, quasi immenso (per lo meno negli anni 80), grazie al fatto che gli oculari si accoppiavano e affigliavano in Jappone dove, si sa, la qualità della vita era migliore. E venivano su dei bei pargoli, tutti in metallo, costruiti magnificamente e con il rigore e la purezza che ha sempre contraddistinto l'aria nipponica che i piccoli ocularetti respiravano fin dall'infanzia. Un po' come la mucca Lola...
Però da un po' di anni l'aria nipponica è diventata irrespirabile per Sir Al. Al che....ha deciso di spostare le sue colonie riproduttive in un paese più vivibile: la Repubblica di Taiwan.
Gli oculari cominciarono ad accontentarsi di "pane e acqua" per riprodursi. Senza subire cali qualitativi le madri oculari sfornavano uno dietro l'altro nuove sottofamiglie di Nagler chiamate "Type 2", "3" e poi "Type 4". Fino ad arrivare alla 5 e 6, quelle del nuovo millennio.
Le nuove stirpi presentavano caratteristiche che portavano innovazione. Il DNA delle nuove famiglie di oculari si è adattato negli anni alle esigenze di quello che c'era dopo ogni focheggiatore. Papà Al era felice come non mai.
In data odierna si possono contare migliaia di adepti Nagler del grande campo in tutto il mondo, di qualsiasi focale e di qualsiasi Famiglia.
E guardarvi dentro è un privilegio oltre che un piacere.
Ma in ogni focheggiatore che ne calza uno c'è una convinzione. Un'atavica convinzione. Profonda, radicata.
La Famiglia Reale è una sola. Ed è l'originaria. La Prima.
La "Type 1".
Costruzione certosina, componenti scelti direttamente dalle profondità del manto terrestre, immagini contrastatissime e secche per l'Eternità.
Tutto questo fa della Prima Dinastia Nagler qualcosa di insostituibile per la popolazione dei fuocheggiatori.
E allora, tornando indietro al mercatino dell'usato, l'umano "Pilolli" è uno dei pochi privilegiati a non lasciarsi sfuggire uno dei top gamma, Made in Japan. Un altro pazzo furioso che chiameremo semplicemente "davidem27" sembra non curarsi di questa sua fortuna, specie quando "Pilolli" gli sbandiera in faccia quell'esemplare forgiato da Sir Al in tempi antichi. Ma "davidem27", che nutriva tutta la sua fiducia in un glorioso "Meade 8.8 UWA" non sapeva cosa gli sarebbe capitato poco tempo dopo.
Passato un Ciclo Lunare ecco che compare un altro di "Nagler 9" nello stesso mercatino. Con la velocità di un Panda delle Nevi addormentato nel deserto del Sahara "davidem27" decide di far suo quell'altro esemplare, scalzando per sempre ogni dubbio sul desiderio di Nagler Prima Dinastia.
Anche lui, finalmente, aveva al suo occhio il nobile oggetto contrastato per eccellenza.
Ignaro, però, di un piccolo intoppo.
Un intoppo chiamato "Republic Of China".
Come è noto, il riprodursi degli esemplari Nagler con il passare degli anni è sempre stato pieno di eventi tumultuosi. Come avviene nell'Evoluzione della Specie anche per questi oculari c'è una Selezione Naturale di Vita. E così, con il passare degli anni e di Famiglie (le cosiddette Type), qualche focale è rimasta e qualche focale è stata spazzata via dal nuovo membro della Famiglia su quella focale.
Uniti i due esemplari, quello del "Pilolli" e di "davidem27" è emerso un agghiacciante fatto.
Sono diversi!
Il Made in Japan è interamente in metallo meno che la conchiglia e la gomma antiscivolo.
Il Made in Taiwan ha la parte superiore dell'oculare in pvc.
I due Nagler 9 di epoca diversa
Il Made in Japan ha un'estrazione pupillare più interna, quasi scomoda e difficilmente si vede il diaframma di campo. Il Made in Taiwan è comodo. L'estrazione pupillare è stata corretta e allungata: il campo è visibile per intero.
I due Nagler 9 di epoca diversa
Il Made in Japan ha le lenti azzurrine, come quelle di un tempo. Il Made in Taiwan ha le lenti con trattamento antiriflesso sul verdognolo, tipico delle lavorazioni di quella zona cinese.
I due Nagler 9 di epoca diversa
Sir Al continua a dire che la lavorazione delle ottiche e degli oculari è rimasta adiacente agli standard di sempre di casa Televue. Io credo, invece, che ogni oculare ha una storia e una resa a se, che varia dal tipo di telescopio su cui vien messo. Intanto, queste sono le testimonianze oculari.
I due Nagler 9 di epoca diversa
In un'osservazione lunga 3 ore su vari oggetti puntiformi (leggi ammassi aperti e stelle doppie) nonchè di Luna gli oculari sono sembrati pressocchè IDENTICI. Attenti a quello che acquistate, amatori di torrette binoculari...e non per forza Japan è meglio di Taiwan...